L'ansia è un segnale, non un nemico.
Può capitare di sentirsi bloccati dall'ansia, da una sensazione di allarme che non si riesce a spegnere. Per questo motivo spesso associamo all'ansia un valore molto negativo. Eppure l'ansia è semplicemente un'emozione, come altre, senza un valore positivo o negativo di per sé. Da una prospettiva umanistica l'ansia è, innanzitutto, un'emozione costitutiva della condizione umana. E' un'esperienza che tocca profondamente ciascuno di noi. Il primo passo verso il benessere consiste nel non giudicarla e imparare a decifrare il suo messaggio.
L'ansia può rivelarsi molto funzionale quando ci spinge alla preparazione, ci fa arrivare in orario o ci motiva a studiare per un esame. Ha un valore adattivo in quanto facilita i processi di attenzione e concentrazione, contribuendo alla capacità di risolvere problemi. Tuttavia, sappiamo bene che quando diventa pervasiva, causa forte sofferenza e ci blocca, impedendoci di portare avanti le nostre attività e le relazioni quotidiane.
Se definiamo l'ansia come una risposta a condizioni complesse della nostra esistenza e del nostro ambiente, allora essa rappresenta il sintomo di una problematica più ampia e complessa. Oltre a lavorare sul "sintomo", per poter avere un immediato sollievo, è importante affrontare la complessità che lo ha originato.
Un percorso psicologico si rivela efficace perché ti offre uno spazio sicuro in cui puoi accettare l'esperienza che stai vivendo anziché muoverti contro di essa e accogliere le tue parti ansiose, senza giudicarle.